Per cambiare il mondo è sufficiente cambiare noi stessi
Cambiare è una delle cose più difficili da fare.
Il cambiamento ci fa paura e nessuno vuole davvero correggere il proprio modo di vivere.
Per questo siamo più favorevoli alla terapia oggettiva; per questo preferiamo curarci l’asma con l’aerosol, l’allergia con gli antistaminici e il mal di testa con l’aspirina. Questo è molto più facile, e molto più sbrigativo, che mettersi a capire che cosa provoca in noi questi malanni.
Se scoprissimo poi che sono dovuti all’abitare in una casa che ci è poco congeniale, alla compagnia di gente insulsa, al mangiare cose sbagliate e al fare un lavoro privo di significato, saremmo disposti a cambiare?
Cambiare, come si fa? Questo senso di impotenza aumenta la nostra predisposizione al mal-essere.
- Tiziano Terzani -
Quando acquistiamo un prodotto chiediamoci: "Da dove proviene? Come è fatto?". Chiediamoci la provenienza e la natura del nostro cibo e se questo possa avere impatti sulla nostra salute e quella del nostro pianeta. Questo vuol dire essere consapevoli! Di conseguenza, potremo scegliere anche in maniera etica, evitando di acquistare prodotti di dubbia provenienza o poco sostenibili.
Se mangiassimo frutta e verdura di stagione diminuirebbe l’inquinamento. Analogamente, prestando attenzione a cosa mangiamo, si potrebbe ridurre anche il consumo dell’acqua.
Abbiamo perso il senso della filiera alimentare: mangiamo ananas e banane che arrivano dall'altra parte del mondo, fragole e pomodori in inverno (facendoli venire da posti lontani o coltivandoli in serra, con dispendio di energia).
Se evitassimo di comprare l'acqua in bottiglia, se bandissimo la plastica dalla nostra vita, eviteremmo di devastare il nostro pianeta e quindi la nostra salute. Ricordando che la plastica è un derivato del petrolio e che l'acqua in bottiglia, prima di arrivare alle nostre tavole percorre tanti chilometri.
Per cambiare il mondo sarebbe sufficiente cambiare noi stessi. E con le nostre scelte quotidiane possiamo decidere di:
- Ridurre l'impatto ambientale. Per produrre un chilo di carne, si consumano 15.500 litri di acqua, si producono 36kg di CO2 , 15 kg di cereali. L'allevamento di bestiame genera più gas serra dell'insieme di tutti i trasporti, ovvero una quota tra il 18% e il 51% delle emissioni di gas serra mondiali. Senza considerare le aree agricole mondiali (70%) che si sacrificano per ospitare gli allevamenti di bestiame, con conseguente deforestazione e perdita della biodiversità. “Negli Stati Uniti la produzione e preparazione di cibo animale utilizza circa il 14% del consumo totale energetico. Ciò equivale circa al consumo di tutte le automobili circolanti in America, ovvero al doppio della produzione delle centrali nucleari. Inoltre consuma circa il 30% di tutte le materie prime utilizzate negli Stati Uniti. Al contrario, la produzione di cibo vegetale ne usa solo il 2%”2 (C. Corvino).
- Ridurre la fame nel mondo. La coltivazione di cereali e verdure può alimentare una popolazione otto volte superiore a quella che segue la dieta attuale (ovvero un'alimentazione che si basa su prodotti di origine animale). La produzione attuale di cereali e legumi sarebbe sufficiente a sfamare tutti: occorrerebbe solo mangiare direttamente i cereali, anziché utilizzarli per nutrire gli animali. “La produzione di carne è un sistema inefficiente, che trasforma una moltitudine di alimenti a base vegetale in una quantità estremamente limitata di alimenti di origine animale, riversando sui cittadini gli alti costi diretti e indiretti legati agli impatti ecologici, sanitari e veterinari”, sostiene Roberto Bennati, vicepresidente Lav.
Siamo noi che con le nostre scelte quotidiane che affamiamo l'80% della popolazione!
Come diceva Gandhi: "la Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone. - Contribuire alla pace nel mondo. Il cibo che assumiamo ogni giorno agisce non solo sul nostro corpo, ma anche sulla nostra mente e sulle nostre emozioni. Mangiando tanti prodotti animali, tanta carne si diventa più aggressivi. Se la nostra alimentazione si basasse su alimenti di origine vegetale saremmo più pacifici, sereni, felici.
SE NON ORA QUANDO